Le attività in risposta agli accordi di Basilea II che proponiamo di attuare con il cliente riguardano quattro tipi di check up differenti:
Check up aziendale per determinare le aree sensibili, valutate secondo il seguente approccio:
  • struttura patrimoniale, per verificare che possa evidenziare il reale valore dell’azienda e che non sia deficitaria; in tal caso si dovranno valutare gli interventi meno onerosi;
  • situazione finanziaria, per analizzare la struttura dell’indebitamento (rapporto debiti a breve/debiti a medio-lungo termine); dovrà essere analizzato il rapporto indebitamento/mezzi propri; il rapporto affidamenti/utilizzi e la pluralità e la tipologia degli istituti di credito che affidano l’azienda;
  • aspetti economici, per giungere ad una redditività aziendale espressa a bilancio che non sia solo funzionale alle politiche fiscali.
Check up di pianificazione, analizzato su due livelli: il primo si compenetra con il check up aziendale della situazione finanziaria poiché è atto a pianificare i futuri impegni per reperire per tempo le adeguate coperture finanziarie e per evitare di incorrere in situazioni di tensione di tesoreria che saranno immediatamente rilevate dalle banche, e potranno dunque avere una ripercussione negativa sui rapporti dell’azienda con il sistema creditizio. Le scelte in ambito finanziario dovranno essere valutate con riferimento ai diversi impatti che avranno sulla gestione aziendale nel suo complesso. Ad esempio decidere se acquisire un bene con un mutuo o con un leasing è una scelta che non potrà più essere effettuata solo in considerazione di vantaggi fiscali, ma andrà considerato anche l’impatto di tale scelta sulla struttura patrimoniale dell’azienda e sulla struttura dell’indebitamento. Il secondo livello di analisi verterà invece sulla struttura interna dell’azienda, sulla sua organizzazione, sulle procedure adottate per la gestione ad ampio spettro del business e sulla capacità del management di governare adeguatamente l’impresa. Ci si dovrà preparare a seguire un piano aziendale che integri la gestione industriale con quella amministrativa, commerciale, tributaria e finanziaria, perché queste aree debbono necessariamente essere considerate con un’unica visione dall’alto da parte del management.
Check up degli assets intangibili, per valutare il portafoglio clienti, le competenze dei dipendenti e dei collaboratori più stretti ed il relativo aggiornamento, la qualità percepita dei servizi erogati e l’immagine creata sul mercato, ovvero tutti quei valori che possono essere la base della qualità cercata dall’azienda, che con gli indicatori di efficienza operativi e della produttività interna sanciscono lo stato di salute aziendale e le sue prospettive di crescita. 
Check up di business, per valutare il posizionamento strategico sul mercato alla luce del posizionamento reale, le caratteristiche e l’andamento del settore in cui opera l’azienda, il posizionamento di settore e l’analisi della concorrenza, per poter valutare se gli sforzi fatti a livello finanziario e la strategia adottata hanno dato i risultati attesi.
Ognuno di questi check up dà origine a dei report che consentono ai clienti sia di vedere lo stato attuale della loro azienda, sia di avere dei suggerimenti su come migliorare il proprio rating, visto che questo si tramuterà direttamente in un costo più o meno elevato sui debiti contratti.

Esperienze